Source:
Anno X, nuova serie, N° 38-39, MMDCCLXIII a.U.c. Numero doppio con un inserto speciale dedicato a Ipazia , Euro 15,00 PZ10, Volume 10121003, studi, ()
Abstract:
Offriamo ai lettori un numero doppio che copre la primavera e l’estate di quest’anno, lasciandosi leggere in pace durante le vacanze estive. Cuore del quaderno, un piccolo inserto speciale che già in copertina si annuncia come Tributo a Ipazia.
Da tempo meditavamo di rendere omaggio alla figura grande e triste della filosofa e scienziata pagana di Alessandria d’Egitto, e l’occasione ci è stata finalmente data dall’uscita anche in Italia del film di Alejandro Amenábar Agorà, che ne ripercorre la vicenda già oggetto di romanzi (di Charles Kingsley nel 1853, di Caterina Contini nel 1999), di poemetti (di Diodata Roero Saluzzo nel 1827, di Mario Luzi nel 1978) e di una rievocazione, esoterica e cronologicamente mutata, operata dall’indimenticabile genio del fumetto Hugo Pratt nella sua Favola di Venezia (sirat al bunduqiyyah) , del 1977. Introdotti da una premessa redazionale, parlano per noi di Ipazia Renato del Ponte con la voce dell’oggi e il teosofo Augusto Agabiti con la voce di un secolo fa.
Il resto del numero conferma la nostra volontà di insistere, come già si diceva nel quaderno precedente, sulla tradizione nostra, sulle origini italiche e romane, come memento per le esigenze, anche drammatiche, del presente e del futuro. Michela Alessandroni ripropone con una traduzione poetica il mito di Venere nella totalità delle sue valenze, non ultima quella di madre degli Eneadi; Marco Gordini richiama le origini sacre dell’immagine dell’Italia Turrita; Tommaso Alessandroni ci dà la felice notizia del rifiorire nel Foro dei lauri e delle rose del nostro amato Giacomo Boni, flamen Floralis; Mario Enzo Migliori presenta i temi archeologico-sacrali dell’Origo gentis Romanae; Luca Valentini esplora siti, miti e simboli di tre antiche Ninfe d’Italia; Giovanni Damiano tratta il tema assai problematico delle origini degli Indoeuropei, che coinvolge lo stesso mondo italico e romano; Elio A. Sorìa presenta un ritratto inusuale di Garibaldi. Intanto continua la serie delle Istruzioni di Claudio Rutilio, volte ad un rivivere in modo adeguato la spiritualità dei nostri maggiori.
L’ultima parte del quaderno riprende buona parte dei temi precedenti, occupandosi della figura indimenticabile di Marco Baistrocchi e del suo libro Il Cerchio Magico, ora finalmente edito dalla nostra stessa casa editrice e degnamente presentato in pubblico a Roma, in anteprima, a dicembre, presso l’Auditorium di Mecenate, da chi scrive, da Vittorio De Pedys e da Federico Gizzi; poi, per il Natale dell’Urbe, alla Libreria Aseq, da Renato del Ponte e Mario Giannitrapani. Qui viene trascritta la nostra conferenza decembrina, ma del libro e dell’Autore si occupa anche ampiamente e approfonditamente la recensione di Gennaro D’Uva. Tra l’una e l’altra, un vecchio testo di Italo Mario Palmarini sul marchigiano Sacello della Dea Cupra: il perché di questa ‘inserzione’ lo scoprirà il lettore stesso. Così come al lettore lasciamo il compito, peraltro facile, di capire perché, dopo aver ricordato il romanzo fantapolitico-religioso di Palmarini Quando non morremo (1911), riguardante il papato, abbiamo ospitato la recensione del nostro nuovo collaboratore Ulpianus al libro inchiesta Vaticano S.p.A. di Gianluigi Nuzzi: un coraggioso testo che svela i veri, temibili segreti del Vaticano, non quelli inventati da Dan Brown.
Sandro Consolato
Notes: