Source:
Euro 11,00 PZ10, Volume 02121030 ()
Keywords:
iran,islam,letteratura
Abstract:
Poiché Abû Hâshim di Siria e Hallâģ del Khorassan, benché professassero dottrine mistiche, vissero da soli e non lasciarono poesie, ciò che a noi più importerebbe sapere, da Abû Saîd, già ricordato nel paragrafo precedente, incomincieremo la serie dei poeti mistici, perché egli fu il primo che si facesse capo d’un consorzio di gente, raccolta a far vita contemplativa sotto regola certa, e fu il primo altresì di cui ci restano componimenti poetici.
Abû Saîd adunque, uomo di vita integerrima, nacque a Mahna del Khorassan nel 357 d. E. (967 d. C.) dove poi anche morì nel 440 d. E. (1048 d. C.). Parlano di lui con ammirazione le scritture tutte che ne narrano la vita, e dicono che fin dalla fanciullezza, cosa non insolita, altri ebbe a trarre del fanciullo i presagi più lieti. Il suo iniziarsi alla vita religiosa è raccontato con particolari curiosi assai; perché, vivendo nella città di Serakhs un certo Loqmân che la gente chiamava l’indemoniato, Abû Saîd un giorno si accostò a lui che sedeva sopra un mucchio di cenere, tutto inteso a rattoppare certa sua veste consunta e trita. Levò il capo Loqmân e disse ad Abû Saîd: «Io sto rattoppando questa veste per te». Ciò detto si levò e menò il giovane presso lo Sceicco Abû ’l Fazl [...]
Notes: