Source:
Giardini, donne e architetture Storie e iconografie di maghe, regine e scrittrici giardiniere , Euro 17,00 PZ10, Volume 22101014 ()
Keywords:
architettura
Abstract:
Adombrata sotto l’egida di antiche dee, divulgata attraverso racconti fantastici di antiche maghe dai poteri prodigiosi o attribuita a streghe dai potenti incantesimi la conoscenza delle piante e delle loro proprietà è sempre stata associata a figure femminili. Questo libro vuole accennare a quella sorta di legame che, fin dall’antichità, ha collegato il femminile con le piante, la natura e il giardino, spazio narrativo per eccellenza. Quell’accordo segreto, che, nell’avvicendarsi dei tempi, non viene a perdersi, ma conformandosi alle nuove istanze e ideologie, si tramanderà come cifra segreta dell’anima. Infatti, con la scomparsa del mondo pagano gli attributi delle antiche divinità della vegetazione si riassumeranno, con sottile gioco mimetico, nella figura della vergine Maria. Nel mondo medioevale la donna diventa punto focale dei cosiddetti giardini d’amore, dove si svolgono i passatempi raffinati della vita di corte, fino a scivolare verso i territori di pura poesia inaugurati dal dolce stil nuovo, dove l’immagine femminile illumina la natura di una nuova bellezza, e diventa il tramite attraverso il quale l’amante ritrova, in un percorso di sapore iniziatico, la coscienza che illumina. Ma se nel Medioevo la libertà di pensiero ed azione delle donne era comunque circoscritta in un ambito ristretto è solo a partire dal Rinascimento che possiamo vedere emergere alcune figure femminili, per lo più appartenenti ad una limitata cerchia o ad un elevata classe sociale, appassionate di giardinaggio ma soprattutto esse stesse “creatrici” di parchi e giardini, dove con competenza ne dirigono la realizzazione trasformandoli in sontuosi scenari per feste cosmopolite o appartati ed eleganti rifugi d’amore. Tendenza questa che, a cominciare dal secolo dei Lumi, sarà accompagnata anche da una diversa attenzione che accoglierà le nuove istanze inneggianti un ritorno alla natura primigenia, propugnate dagli scritti di Rosseau, ma anche le nuove mode del giardino all’inglese, dando vita a parchi dagli scenari malinconici e dalle intriganti ibridazioni. E ancora in questo ambito il giardino diventa luogo privilegiato ed esclusivo per riunioni di colti circoli di poetesse e letterate. Con l’affacciarsi dei nuovi fermenti di emancipazione femminile, tra la fine del Ottocento e all’inizio del nuovo secolo, si delinea una nuova figura quella di scrittrice giardiniera che associa all’abilità di realizzare parchi e giardini quella di cimentarsi in produzioni letterarie specialistiche o di coinvolgere l’opinione pubblica dalle pagine di giornali. Ed è ancora nel XX secolo che il genio femminile, miscelato con la creatività artistica, si esprime nella realizzazione di opere d’arte dove il paesaggio è insieme scenario e compatto ordito in una sorta di continuazione di quel fil rouge magico e ancestrale che da sempre allaccia in stretta sintesi la natura all’elemento femminile.
Notes: